L’isola di Filicudi ha 15 contrade abitate: Filicudi Porto, La Guardia, Rocca di Ciauli, Liscio, Val di Chiesa, Serro, Canale, Pecorini Chiesa, Monte Palmieri, Montagnola, Stimpagnato e Pecorini Mare. In più ci sono i villaggi semiabbandonati di Zucco Grande, Siccagni e Ficarrisi.
Ogni contrada e’ costituita da un insieme di case, un tempo borghi agricoli. La maggior parte dei centri sono collegati dall’unica strada asfaltata che attraversa l’isola per 9 chilometri, dal Porto a Pecorini Mare (eccezione fatta per una deviazione che sale a Val di Chiesa, più un breve raccordo per la parte alta di Canale). Ma il modo migliore di visitare le contrade e’ il sistema di mulattiere che si snoda per oltre 70 chilometri in lungo e in largo, collegando in piacevoli e brevi passeggiate località apparentemente lontane, come il Porto e Pecorini Mare.
Filicudi Porto
E’ la prima parte dell’isola che vedrete sbarcando. Non e’ la parte più bella, ma il cuore logistico. Qui troverete un bancomat (spesso fuori uso), una pompa di benzina a mare e una a terra, quotidiani (venduti nel Bar del Porto), tabacchi e alimentari (la Putia), un minimarket, affitto motorini e barche (chiedete di Alessandro Saltalamacchia) e un paio di ristoranti (Da Nino sul mare, Hippocampus, e ‘A Tana). Subito prima del bar del porto c’e una graziosa boutique che vende costumi, piccoli gioielli e altro. Sara’ quasi l’unico sfogo per gli shopaolics. In questo punto prendono i cellulari Tim e 3 (Vodafone e Wind prendono dappertutto).
Anche se siamo al porto, l’acqua e’ talmente limpida che anche un tuffo dal pontile e’ meraviglioso. La spiaggia e’ di sassi, e diventa via via più bella camminando verso il promontorio di Capo Graziano.
Se volete rinfrescarvi dopo il viaggio, vi consigliamo uno stop al Bar del Porto (da Nino sul Mare) per una granita di mandorle o una cassata siciliana.
La Guardia
La Guardia porta questo nome perché e’ un costone, un tempo sede di un vulcano, che domina i due mari dell’isola: la parte nord del Porto e quella sud di Pecorini. La Guardia e’ l’unica contrada di Filicudi dalla quale e’ possibile ammirare tutte e sei le Eolie. In ordine: Alicudi, Salina, Lipari, Vulcano, Panarea e persino Stromboli. Senza dimenticare le bellissime coste della Sicilia, che possono offrire nelle giornate terse d’inverno lo spettacolo della cima ghiacciata dell’Etna.
La Guardia e’ considerata una delle zone più esclusive dell’isola, e di fatto non sono pochi i vip che la abitano. Qui c’e’ la Guardia medica, il ristorante la Canna, la direttissima x scendere al porto e un muretto con vista mozzafiato che non potete perdere.
Rocca di Ciauli
Rocca di Ciauli inizia alla biforcazione stradale vicino a Villa La Rosa e si inerpica su’ per la sovrastante collinetta. La mulattiera d’accesso e’ nota per il suo altarino dedicato a Santo Stefano, Santo Patrono dell’isola. E’ una contrada di non facilissimo accesso, ma estremamente gradevole e ricca di inaspettati giardini rigogliosi. Le casette bianche una accanto all’altra, abbarbicate sulla collona, sono costellate di ibiscus, gelsomini e bougainville in fiore. Proseguendo per la mulattiera vi e’ l’unica macelleria dell’isola, che vende anche altri prodotti alimentari. Chiedete se c’e’ il coniglio: sara’ sicuramente selvatico e dell’isola (consiglio valido dal 21 settembre, periodo di apertura della caccia): Gino, il macellaio, e’ un cacciatore. Fino a poco tempo fa a Rocca di Ciauli si poteva trovare l’unico telefono dell’isola, gestito da un’anziana signora chiamata La Santa.
Liscio
Liscio e’ una contrada che si estende dal crocevia di Villa La Rosa, fino a poche curve prima di Val di Chiesa, dove finisce la strada asfaltata che sale. E’ una zona estremamente panoramica, affacciata ad est. La vista e’ indimenticabile; ammirare l’alba che sorge dietro il promontorio di Capo Graziano, o la luna piena che si tinge di rosso sul mare, sono spettacoli che valgono il viaggio. Da qui si possono vedere tutte le isole, tranne Alicudi, e nei giorni tersi le coste della Sicilia. Termicamente e’ il punto migliore di Filicudi: ne’ troppo calda come Pecorini, ne’ troppo fredda come Val di Chiesa. E’ un punto molto verdeggiante, un tempo cuore agricolo dell’isola, dove crescono alberi secolari di Eucalypto. Qui le case sono spesso grandi e importanti; questa era la contrada degli isolani di ceto alto. Il Porto anche a piedi con la mulattiera “direttissima” e’ molto vicino. Liscio ospita la scuola elementare, l’unica, dell’isola.
Val di Chiesa
Val di Chiesa e’ la contrada più alta di Filicudi. Qui la sera, anche d’estate, tira un fresco venticello. La chiesa, da cui la zona prende il nome, e’ del XVIII secolo. Fino a pochissimo tempo fa il campanile era ancora vistosamente danneggiato dal terremoto che colpi’ l’isola una ventina di anni fa. In questa chiesa Padre Santo Spirito, ogni domenica, celebra la messa, e nel giardinetto della chiesa coltiva una vite che produce una meravigliosa malvasia. D’estate potete trovare, seguendo le indicazioni all’inizio di uno stradello sterrato, un piccola bottega artigianale che vende capperi, cucunci, pomodori secchi, pappa reale e un miele da sogno. Le case possono sembrare piu’ campagnole, con il terreno davanti anziché il mare; oppure possono essere in stile tipicamente filicudaro,con terrazza e colonnato. Merita sicuramente una visita la folcloristica serata del 3 agosto, notte durante la quale si celebra il patrono dell’isola Santo Stefano. Per gli amanti del fresco e per chi vuole stare fuori dai circuiti piu’ frequentati, e’ il posto ideale. In questa contrada vivono ancora molti filicudari. Qui si trova il campetto di calcio dell’isola, dove, se vi presentate verso le 4 di domenica, anche ad agosto, vi potrete inserire in improbabili partite Filicudi contro resto del mondo.
Serro
Serro si trova alle spalle di Val di Chiesa, al di la’ di fossa Brigantina (un bellissimo canyon ricoperto di felci nane). Anche qui, come a Val di Chiesa, l’altitudine rinfresa decisamente l’aria. Le case, tutte arroccate sul fianco della montagna, hanno delle terrazze bellissime e godono di una vista mozzafiato. E’ un punto dominante, dal quale si può vedere tutta la parte nord dell’isola. La mulattiera che porta al Serro e’ la stessa che conduce al villaggio abbandonato di Zucco Grande. Lungo questa mulattiera potrete scorgere la bellissima grotta dell’artista napoletana Marina Clemente. Chiedete di lei e cercate di accaparrarvi una delle sue lampade, fatte con materiali trovati sull’isola: sono veramente belle. Poco più avanti c’e’ la grotta del simpatico e gioviale Ghiesbert, detto Gilberto dagli isolani: un eccentrico, interessante ed ecosostenibile tedesco che ormai vive da 40 anni sull’isola. Fatevi raccontare delle storie di Filicudi, lui le sa veramente tutte.
Canale
Canale deve il suo nome alla particolare corrente d’aria fresca che si crea tra le case, lungo la mulattiera. In questa contrada, proprio all’inizio del sentiero, nella parte alta, c’e l’unica Caserma dei Carabinieri dell’isola. La maggior parte delle case di Canale si affaccia sul lato sud-est di Filicudi, con il bellissimo panorama del porto di Pecorini, Alicudi e, nelle giornate di maestrale, della Sicilia. Proseguendo lungo la mulattiera, si arriva a Rocca di Ciauli. Fino a qualche anno fa qui viveva l’ultima ultracentenaria dell’isola. Subito dopo la caserma sulla sinistra, se salite per lo sterrato, troverete la casa di Lorenzo, detto Lorenzo Dell’Acqua, perché e’ l’unico detentore di un autobotte dell’isola; in casi di cisterna a secco lo si puo’ chiamare per un pronto intervento. Sua madre, Concetta, su ordinazione prepara l’eccezionale coniglio in agrodolce alla filicudara, con pinoli e uvetta passa.
Pecorini Alto
Pecorini Alto e’ sovrastato da una chiesa del XVII secolo. La terrazza e’ un luogo ideale per ammirare cielo, mare e il porticciolo di Pecorini. La chiesa e’ imponente ma semplice. Scendendo per la mulattiera accanto, subito sulla sinistra, c’è la bella casa-museo dell’artista svizzero Jacques Basler, nella quale ogni due anni si svolge la piu’ piccola biennale d’arte del mondo, quella di Filicudi. Continuando la mulattiera troverete, dopo un centinaio di metri, l’unica posta dell’isola. Vale la pena farci un giro per rendersi conto dello spirito di Filicudi. In mezzo alla piccola sala c’è un’enorme e antichissima macina filicudara in pietra, e numerosi altri orpelli provenienti da epoche passate. Dopo le Poste, troverete un enorme albero di mandorle; se passate di qui a fine luglio approfittatene e provate a cucinare la squsita pasta alle mandorle.
Monte Palmieri
E’ possibile raggiungere Monte Palmieri dalla mulattiera che parte dalla piazzetta con il pino centrale di Val di Chiesa. All’inizio del sentiero c’e’ un altarino dedicato alla Madonna. Dopo pochi metri, nelle giornate particolarmente calde, vi potrete riposare all’ombra di un gigantesco albicocco. Proseguendo, passerete dalla contrada di Portella (agglomerato di case di Val di Chiesa), dove vive la maggior parte dei Filicudari. Avanti lungo la bellissima strada panoramica, troverete le case di Monte Palmieri. La camminata per arrivare e’ di circa 35 minuti e costeggia il fianco della montagna. Qui le case sono tipiche eoliane, con colonnati e ampie terrazze. La maggior parte non e’ stata ristrutturata ed e’ rimasta in stile filicudaro. Infatti i lavori sono di difficile esecuzione: basti pensare che un abitue’ palermitano dell’isola ha fatto trasportare il suo pianoforte con un elicottero! Verso meta’ agosto delizia l’isola con una festa aperta e con delle belle suonate notturne (e’ un vero lusso, perche’ sull’isola ci sono soltanto due pianoforti).
Montagnola
Montagnola e’ una zona di Filicudi arroccata sulla cima della montagna omonima. 300 metri dopo la chiesa di Pecorini Alto, all’altezza del curvone a U prima della zona di Stimpagnato, ci sono dei gradini in pietra scura che salgono su ripidi. Verso meta’ agosto gli abitanti della casa rossa situata sulla sommita’ di Montagnola organizzano una grande festa aperta a tutti. La vista incredibile e l’atmosfera unica della festa meritano la scalata di mezz’ora che bisogna affrontare per arrivarci. Se decidete di andare alla festa della Montagnola, dovete restarci almeno fino all’alba: la discesa nel cuore della notte non e’ consigliabile (e l’alba, con le isole davanti, e’ indimenticabile). Chi ha un budget ristretto ed e’ molto sportivo, puo’ affittare un letto per una somma contenuta proprio dalle persone che organizzano la festa.
Un’altra nota interessante sono i recenti ritrovamenti archeologici di una grande pietra funeraria incisa in caratteri proto ellenici.
Stimpagnato
Superando lo stradello che porta alla Montagnola, sulla strada asfaltata, noterete sulla sinistra diversi cancelletti d’accesso. Alcuni di essi portano a case private, altri sono la via d’accesso alla mulattiera che attraversa sinuosa le case bianche della contrada Stimpagnato. Qui le case sono tipicamente eoliane, con colonnato e terrazzo, e possono essere anche molto grandi. Se proseguite lungo alla mulattiera, arriverete direttamente a Pecorini Mare, che dista meno di dieci minuti a piedi. I due personaggi chiave della contrada sono Pierluigi, un forestiero ormai naturalizzato, fondamentale per qualsiasi problema di tipo elettrico; e Giorgio Gribanowski, altro assiduo frequentatore dell’isola, a cui potete chiedere da dormire.
Pecorini Mare
Alla fine della strada asfaltata, arriverete direttamente sul molo di Pecorini, baia naturale ideale per tutti quelli che vengono in barca a vela. Qui a Pecorini potete mangiare in uno dei due ristoranti del luogo (Filicudi Yatchting Club e La Sirena), prendere l’aperitivo al Club o al Saloon, fare la spesa da Maria, o strafogarvi nella rosticceria tipica siciliana della Scogliera (all’ora dell’aperitivo assaggiate la polpetta di melanzane). Se invece volete noleggiare un motorino, una barca, una canoa o organizzare un diving, potete chiedere de I Delfini di Nino Terrano, o di Marco Polo. L’acqua e’ bellissima e c’e’ una lunga spiaggia di ciottoli ideale per fare un bagno. L’aperitivo a Pecorini e’ un must sia d’estate, quando nascono spontaneamente feste che vanno avanti fino all’alba, sia fuori stagione, quando si raccontano le storie e le leggende dell’isola. Pecorini e’ esposta a sud ed e’ molto calda. Ma la sua energia e’ veramente speciale, ed e’ un piacere starci.
Zucco Grande
Zucco Grande e’ un’antica contrada semiabbandonata. Per arrivarci dovete percorrere due chilometri di mulattiera, e lasciarvi la parte abitata dell’isola alle spalle.
Zucco Grande era senz’altro il punto piu’ prospero dell’isola, con una sorgente d’acqua (l’unica) che sgorgava copiosa. Oggi e’ ridotta a un rigolo, ma la vegetazione del posto e’ ancora tra le piu’ lussureggianti di Filicudi. Si dice che a Zucco Grande abitassero le donne piu’ belle dell’isola. Il leggendario Triolo, memoria storica di Filicudi, raccontava che, da giovane, partiva in processione con tanti altri uomini e un musicista per conquistare i cuori delle giunoniche abitanti di Zucco Grande. Oggi il villaggio e’ fatto di ruderi, e vi aleggia la magia onirica di un mondo che fu. Le case disabitate affacciano sul mare, verso le isole, e sono proiettate ad ovest, verso il mare aperto, con i loro mattoni mangiati dalle piante. E’ probabilmente il punto piu’ bello di Filicudi.
La vista di Zucco Grande e’ mozzafiato. Da qui si puo’ vedere il sole sorgere e tramontare. Se arrivate non potete perdere la sorgente, a pochi minuti di cammino dalla contrada. Anche se oramai esaurita, e’ sede di un meraviglioso incavo naturale ricoperto di vegetazione. Su prenotazione potete mangiare e dormire economicamente da Giovanni Mondello, detto il Pirata.
La mulattiera per arrivare e’ bellissima attraversa diversi punti molto suggerstivi, dalle sciare ormai ricoperte di felci a pareti vulcaniche vive, che mostrano le varie ere geologiche dell’isola. Le lave di Zucco Grande sono le piu’ antiche delle isole Eolie. Questa, infatti, e’ la prima sede emersa dell’arcipelago vulcanico, circa 600.000 anni fa.
Siccagni e Ficarrisi
Siccagni e Ficarrisi sono due piccole contrade abbandonate (una trentina di case in tutto) che sorgono sul fianco piu’ selvaggio dell’isola, quello che affaccia verso la Canna e Alicudi. E’ senz’altro uno dei loghi piu’ belli delle Eolie, anche se non c’e’ assolutamente niente. Per arrivare qui la camminata lungo la mulattiera e’ di 4 ore. L’alternativa e’ arrivare dal mare, ma qualcuno vi deve lasciare, perche’ non ci sono approdi adatti per la barca. Probabilmente le case di queste contrade erano delle cascine agricole. Anche questo fianco dell’isola e’ infatti ricoperto di terrazzamenti. Non vi abita piu’ nessuno da quasi 80 anni, anche se alcuni personaggi in vista, ultimamente, hanno comprato dei ruderi, dove passano le vacanze. Qui le case costano ancora poco, e per chi non teme l’isolamento puo’ essere d avvero un’ottima scelta.